ARCHICREATURE. Ossessioni ad acquerello e penna.
Disegni di Gaia Cairo
dal 26 aprile al 30 giugno 2022
“Sono estremamente affascinata dalla varietà estetica del mondo naturale: ogni foglia, ogni pesce, ogni piuma, è per me un meraviglioso prodotto di linee, forme e colori. Il singolo soggetto perde la sua essenza principale e si trasforma in un elemento grafico in grado di sdoppiarsi, moltiplicarsi, sovrapporsi e incastrarsi, per ricreare infinite combinazioni decorative.
Il pesce smette di essere pesce e diventa una pura forma geometrica, capace di mescolarsi con altri soggetti a lui estranei. Nascono così composizioni fatte di palme e pesci, di polpi e felci, in cui la ricerca ossessiva dell’incastro perfetto si tramuta in principio guida. Anche simmetrie e ribaltamenti danno vita a nuove creature surreali e astratte, in cui ognuno gioca a riconoscere qualcosa di differente.
La stessa passione per le creature marine nasce dalla bizzarria della loro estetica: la diversa densità del mezzo in cui si muovono dà origine ad un linguaggio formale completamente sconosciuto rispetto a quello terrestre. I colori, le linee e le geometrie fanno pensare ad una sorta di pianeta a parte, dall’affascinante e misteriosa vita aliena.
Lo studio del soggetto avviene in maniera tradizionale, con sottili pennelli, acquerelli e carta; la fase invece più libera e sperimentale di composizione si sviluppa in digitale, quasi fosse un moderno collage in cui le combinazioni estetiche sono infinite.
Il processo creativo è fondamentalmente mosso dalla costante insoddisfazione per il risultato ottenuto: ogni disegno finito è lo stimolo e l’obbligo a crearne immediatamente uno migliore.
L’acquerello è la tecnica che più si presta a questo approccio, poiché è l’unica vera pittura viva, capace di rianimarsi ogni volta che il colore incontra nuovamente l’acqua.
Il sottotitolo della mostra rivela immediatamente il rapporto con il disegno e l’origine delle composizioni. Qui non vige l’idea romantica dell’artista che crea per un suo piacere personale o per la necessità di veicolare un determinato messaggio. Qui il disegno si trasforma in una modalità ossessiva di studio della natura e delle sue forme”.
Gaia Cairo nasce a Monza nel 1992. Al diploma di liceo artistico segue una laurea in Design di Interni al Politecnico di Milano e una specializzazione in Illustrazione Editoriale presso l’Accademia CFP Bauer (Milano).
Terminati gli studi, il suo percorso si distacca dall’ambito del design milanese, portandola a ricercare esperienze differenti, sempre più a contatto con la natura e il viaggio, le sue vere passioni e fonti di ispirazione per l’incessante ricerca artistica.
In Grecia e poi in Croazia collabora come illustratrice presso alcune ONG di conservazione marina. In Francia, lavora come carpentiere al restauro di un piccolo vascello destinato alla divulgazione ambientale; in un minuscolo paesino nelle foreste vergini della Dordogna soggiorna e lavora come aiutante in una scuola di pittura e scultura locale. In Nuova Zelanda intraprende un viaggio on-the-road di sei mesi per scoprirne la meravigliosa natura selvaggia, mentre tra Spagna e Francia cammina per 1060 km lungo i Cammini di Santiago, costruendo un archivio fotografico che le tornerà utile per lo studio delle cromie e delle geometrie della natura.
A questi viaggi si alternano le stagioni spese in Sicilia, dove si forma come istruttrice sub: la scoperta delle forme e dei colori della strabiliante vita sottomarina influenzeranno per sempre le tematiche dei suoi disegni.
Attualmente frequenta un master in Comunicazione per la Fauna, l’Ambiente e il Paesaggio, presso l’Università degli Studi dell’Insubria e lavora creando illustrazioni per l’editoria, il tessile e la progettazione museale. Nel 2021 la galleria “Torre delle Arti” di Bellagio ha ospitato una sua esposizione personale e, presso il Muse di Trento si è da poco conclusa una mostra dal titolo “Il dilemma dell’altruismo” (di D. Gentile e G. Raimondi) di cui Gaia ha curato la parte illustrata.